LE DIATESI
Prof. Corrado Bornoroni
Etimologicamente diatesi significa disposizione di temperamenti anomali o morbosi che non rientrano nella normale variabilità dei temperamenti. Nella visione di Pende il concetto di diatesi quello di “anomalia costituzionale” è simile a quello che Hanhemann chiamava “miasma” ossia la disposizione generale di un organismo ad essere affetto simultaneamente o successivamente da patologie che hanno un substrato della stessa origine, ma con manifestazioni differenti. Il miasma è una sorta di inquinamento ambientale ossia di un’emanazione contagiosa che provoca la malattia). Per Hanhemann tuttavia la diatesi non ha un significato di predisposizione come quello inteso oggi ed escludeva così la nozione di terreno reattivo. Egli attribuiva le frequenti recidive nelle malattie croniche (ipotesi patogenetica delle malattie croniche) all’azione di tre miasmi:
- Miasma psorico
- Miasma blenorragico
- Miasma sifilitico
Sulla base della sintomatologia clinica della sifilide elabora una teoria patogenetica basata sull’origine miasmatica infettiva della patologia cronica e stabilisce tre distinte fasi di contagio:
- Il miasma penetra nell’organismo e si localizza negli organi
- L’organismo reagisce con una reazione centrifuga cutaneaper controbilanciare la patologia interna
- Finquando la lesione cutanea esiste, la malattia interna rimane in fase di quiescenza; se al contrario si aggredisce localmente la lesione cutanea vi è una recrudescenza della malattia interna che non essendo più frenata evolve verso una malattia cronica con diverse manifestazioni cliniche
Gli allievi di Hanhemann rifiutarono la nozione di contagio e introdussero la nozione di diatesi in senso di predisposizione.
Oggi non possiamo più parlare di miasmi nel senso di Hanhemann; il suo errore è stato quello di considerare questi terreni reattivi miasmatici come acquisiti e non come una tendenza reattiva che generalmente è congenita o ereditaria oltre che acquisita. A differenza dell’anomalia costituzionale che è determinata da fattori endogeni, nella patologia diatesica sono gli stimoli esogeni che scatenano la malattia. Questa predisposizione morbosa (congenita o acquisita) orienta il biotipo verso particolari quadri nosologici e caratteristici modi reattivi tessutali.
In altri termini la diatesi è una modalità del terreno reattivo individuale che si analizza secondo 5 parametri:
- Istopatologico;
- Endocrino-metabolico:
- Immunologico;
- Neurovegetativo;
- Psicocomportamentale
- Ogni diatesi ha manifestazioni specifiche sul tessuto. Ad esempio ho mal di gola, il tessuto è la faringe, la causa è il virus. L’aspetto patologico della faringe mi da un aspetto diatesico. Anche la medicina convenzionale per riconoscere il mal di gola deve verificare la presenza di dolore alla gola, faringe arrossata, linfonodi gonfi, ecc, tutti sintomi ossia segni patognomonici della malattia, ma vede solo questi segni! Noi vediamo anche la RIM, la risposta individuale alla malattia. Quindi ogni diatesi ha un proprio aspetto istopatologico e una sua RIM.
- Ogni diatesi modula o modifica l’aspetto endocrino-metabolico biotipologico. Ad esempio sappiamo che il biotipo entoblastico ha un basso dosaggio ormonale e un aspetto metabolico anaerobico-anabolico. E sappiamo che è il suo aspetto ormonale a determinare quel metabolismo e che la modalità anaerobica-anabolica è data dalla capacità respiratoria del soggetto. Se su questo individuo si inserisce una diatesi, questa può inficiare, esaltare, bloccare o modulare l’aspetto biotipologia. Ad esempio se un bambino ento dall’aspetto “paciocco” ha una diatesi tubercolinica non ha più l’aspetto del “paciocco” perché la diatesi modifica il funzionamento della tiroide. Pur essendo costituzionalmente ipotiroideo, la diatesi modifica il funzionamento eccitandolo.
- Ogni diatesi ha una sua struttura immunologia di base. Si tratta dell’immunità naturale o paraimmunità[1] che è differente da quella acquisita anticorpale. Ad esempio esistono soggetti che al minimo freddo si ammalano di mal di gola e non hanno un deficit della popolazione immunitaria. Perché si ammalano? Perché oltre all’immunità anticorpale esiste questa immunità naturale.
- Ogni diatesi ha un aspetto neurovegetativo[2].
- Ogni diatesi ha un aspetto psicocomportamentale caratteristico che modula la mente aldilà della volontà. Una stessa malattia condiziona diversamente la mente. Ogni individuo ha una struttura comportamentale. Sopraggiunge una malattia con delle caratteristiche diatesiche: si hanno delle modulazioni psichiche e comportamentali che non si avevano prima della malattia. Quindi la diatesi, la parte organica, modula la mente. Questo aspetto non è assolutamente considerato né dalla psichiatria né dalla medicina convenzionale. Quindi la malattia non modifica la mente perché stai male, ma è la malattia che ha delle caratteristiche diatesiche che modulano la mente in maniera anomala rispetto al modo comportamentale usuale. La malattia condiziona la mente, la mente condiziona il corpo.
Ogni individuo può avere più diatesi di base di cui una per lo più è dominante. Quando ci ammaliamo lo facciamo coerentemente con le diatesi. Nel corso della vita, in funzione di un certo contesto ambientale sviluppiamo, o meglio, è prevalente un’altra diatesi e quindi ci ammaliamo in coerenza con quella, ossia manifestiamo un insieme di malattie che appartengono a quella diatesi. Ecco perché vediamo alcuni bambini che quando si ammalano manifestano sempre gli stessi sintomi; cambiano malattia, ma la sintomatologia è sempre più o meno coerente con il programma di base. In patologia, l’individuo esprime, nella sua diatesi dominante del momento, il suo “modus reagendi” conformemente al suo biodinamismo e alla sua psicodinamica.
Il nuovo studio moderno del sistema HLA (istocompatibilità umana), legato al problema degli allotrapianti, ha fatto scoprire un legame genetico e predisposizionale verso particolari malattie o sindromi patologiche. Si potrebbe dedurre che le quelle che dal Pende erano chiamate “anomalie costituzionali” potrebbero essere interpretate sulla base di queste nuove conoscenze. In effetti, questi studi hanno confermato i concetti nati dalla clinica omeopatica che riguardano l’esistenza di:
- Individualità biologica
- Malattia che interviene su un terreno predisposto
- Ruolo sensibilizzante o protettore di diverse combinazioni genetiche in rapporto a differenti noxae patogene.
Attualmente possiamo parlare solo di ipotesi di lavoro e non esistono dati relativi aduna precisa metodologia sperimentale.
DIATESI PSORICA
Il modo reattivo psorico è caratterizzato da:
- Autointossicazione
- Tendenza centrifuga delle eliminazioni
- Alternanze morbose
Segni patognomonici:
- Periodicità delle manifestazioni patologiche: il soggetto psorico cade costantemente, in modo ripetitivo alle stesse malattie: ad es. faringiti recidivanti oppure un ciclo di malattie:cefalea, cistite, mal di gola)
- Successione o alternanza tra:
- Dermatiti pruriginose[3]. Tutti i tessuti soprattutto cute e mucose sono sogette ad una grossa innervazione delle fibre dolorifiche; il prurito segue gli stessi fasci di innervazione del dolore, ma l’informazione viaggia con minore intensità. Il tessuto psorico è estremamente sensibile a queste fibre.
- Flogosi delle mucose: le mucose sono dappertutto! Faringite, tracheite, rinite,otite,bronchite, polmonite,gastrite,enterite, colite, cistite, flebite uretrite, ecc. tutto è infiammazione della mucosa! In un bambino psorico una piccola infiammazione della gola è vissuta con un prurito-bruciore insopportabile.
- Flogosi delle sierose: le sierose sono dei tessuti protettivi che sostengono il tessuto cui fanno riferimento: la pleura, la sinoviale.
- Congestione di un organo interno: ad es. la gastrite.
- Perturbazione dello psichismo: con un sintomo mentale che si chiama ansia. Ognuno di noi è predisposto ad un certo sintomo psichico: c’è il soggetto fobico, quello rabbioso, quello gioiso, ecc. La patologia psorica aumenta i livelli di ansia. Ansia (dal latino angor: strettoia, angustia). Quando c’è ansia non si riesca respirare; il respiro non è più circolare. L’ansia è comunque fondamentale per la vita; quando è finalizzata da eustress rappresenta dinamismo, spinta in avanti. L’angor invece crea distress.
- Evoluzione per crisi: una stessa manifestazione può evolvere in soli due modi: o per crisi – caduta brusca del fenomeno patologico – o per lisi – lenta discesa -.
- Recidive costanti delle manifestazioni acute: ad es. faringite ogni 15 giorni
- Predisposizione a tutte le malattie parassitarie sia interne che esterne. Quelle interne sono determinate da tutti i parassiti classici che infestano l’intestino (ossiuri, tenia). Il vermifugo da solo non basta se non si fa una cura di terreno. Tra quelle esterne abbiamo i pidocchi.
- Convalescenza difficile. Sono soggetti che si riprendono con difficoltà.
- Cattiva risposta sia all’agente patogeno che al medicamento.
La diatesi psorica può coincidere in parte con quella che veniva chiamata tempo fa diatesi allergica, sia per l’importanza data alle patologie allergiche moderne (ad es. allergopatie agli acari della polvere).
[1] E’ l’immunità di terreno, legata alla capacità di reagire del tessuto grazie all’azione di leucociti e macrofagi , cellule che hanno capacità di fagocitare virus/batteri e rappresentano la difesa naturale. Se il virus entra, ossia ha leso la cellula, ci vogliono 7 giorni affinché il corpo attraverso il sistema dei linfociti produca degli anticorpi specifici contro il virus del mal di gola. Dopo un mese l’organismo perde la memoria e si riammala! Invece per le malattie esantematiche resta un’immunità di memoria per tutta la vita.
[2] E’ uno dei 3 sistemi del sistema nervoso. E’ quello innerva direttamente gli organi. E’ costituito dal sistema ortosimpatico e dal sistema parasimpatico. Sono due sistemi antagonisti che gestiscono tutti i nostri organi. Qualsiasi dolore allo stomaco, al fegato, al rene è gestita –oltre al sistema dolorifico – da questi due sistemi che gestiscono l’attività di rilassamento e eccitazione dell’organo. Ogni organo ha sempre un’innervazione neurovegetativa che ne gestisce la funzionalità.
[3] Dermatiti pruriginose: tutte le malattie della pelle caratterizzate da prurito intenso