La Biotipologia fondamento della Clinica olistica

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La Biotipologia fondamento della Clinica olistica

BIOTIPOLOGIA

Prof. Corrado Bornoroni

 

Il corpo umano è come un libro aperto. Le forme fisiche, l’aspetto, gli atteggiamenti, il modo di muoversi, raccontano la storia di ogni individuo. Il carattere, le predisposizioni organiche, i disturbi, possono essere “letti” prendendo in considerazione le peculiarità genetiche espresse dalla produzione e dal flusso degli ormoni corporei. Basta imparare a leggere tutte queste informazioni, per comprendere il perché ci comportiamo in un modo o nell’altro, quali sono i nostri punti deboli o come possiamo fare per prevenire i disturbi. Saper interpretare il corpo ci permette inoltre di conoscere meglio gli altri e capirli anziché giudicarli.

“L’uomo saggio dovrebbe sapere che la salute è la sua più grande ricchezza
e dovrebbe imparare a curare i suoi mali affidandosi al proprio giudizio”

(Ippocrate- 460/375 a.C.)

 

CAPITOLO I


1. BIOTIPOGENESI

La strutturazione e lo sviluppo del biotipo dipende da fattori endogeni ed esogeni. Fattori endogeni ‑ sono fattori biologici di differenziazione classificabili in:

  • ontogenetici (sviluppo embrionale)
  • filogenetici (evoluzione della specie)
  • sessuali
  • razziali

Fattori esogeni (ambientali):

  • astronomici
  • climatici
  • agenti fisici
  • psichici
  • alimentari
  • sociali
  • tossici
  • infettivi

Ogni biotipo vive una propria cronobiologia e quindi ha momenti di differenti dominanze di tipo ento, meso, cordo o ectoblastico.

 

EMBRIOGENESI

Il periodo embrionale, tra la quarta e l’ottava settimana di sviluppo è caratterizzato dall’iniziale trasformazione e delineazione dell’embrione con la presenza di tre foglietti germinativi. Ciascuno di essi inizia il suo processo di differenziazione e dà origine a tessuti ed organi specifici.

Dalla fine del secondo mese di sviluppo le più importanti strutture hanno iniziato la loro organogenesi: nell’embrione la zona ecto si presenta dorsalmente, la zona ento ventralmente e la zona meso centralmente.

L’esuberanza anatomica e funzionale degli organi di provenienza dall’entoblasto, dall’ectoblasto e dal mesoblasto dà vita a fenotipi differenti, ma all’eccesso di un tessuto primordiale o di un apparato si aggiunge la possibile carenza degli altri due tessuti in rapporto al dominante.

 

1.1 COSTITUZIONE E OLISMO

 

L’olismo, dal termine greco holos (tutto) si ispira ad una visione sistemica e sintetica della realtà che si fonda sulla consapevolezza dell’essenziale interrelazione e interdipendenza di tutti i fenomeni: fisici, biologici, sociali e culturali.

Nella concezione olistica ogni sistema rappresenta una totalità integrata in contrapposizione alla visione meccanicista della biologia e della medicina scolastica.

Tutti i sistemi viventi devono essere compresi e analizzati in funzione dei processi che riflettono l’organizzazione dinamica del sistema.

Il pensiero sistemico è quindi un pensiero di processo, un pensiero che non isola le singole funzioni: “la forma viene associata al processo, l’interrelazione all’interazione, e gli opposti vengono unificati attraverso l’oscillazione.”[2]

Anche se le singole parti di un sistema possono essere analizzate separatamente, possiamo dire che la natura del tutto è sempre diversa dalla semplice somma delle sue parti; le proprietà di un sistema si distruggono quando il sistema stesso viene scomposto nei suoi elementi fondamentali.

Riduzionismo ed olismo, analisi e sintesi sono da considerare come approcci complementari per una corretta comprensione della realtà.

La cibernetica[3] è la teoria dei sistemi di controllo che si serve in particolare di analogie fra le macchine e il sistema nervoso degli animali e dell’uomo. Essa ci fa capire che la differenza tra macchine ed organismi viventi consiste nel fatto che le macchine vengono costruite, mentre gli organismi crescono. Quindi mentre l’attività delle macchine è determinata dalla loro struttura, negli organismi viventi la struttura organica è determinata dai processi.

Le macchine funzionano secondo catene lineari di causa ed effetto, gli organismi viventi quindi si comportano come sistemi complessi non lineari e presentano proprietà che sono superiori alla somma delle loro componenti: non hanno un determinismo come i sistemi semplici lineari, dato che il loro comportamento non è deducibile dal tipo di stimolo che viene loro applicato. Presentano, in effetti, la caratteristica della bistabilità, che significa che gli stessi recettori cellulari possono presentare una dinamica diversa allo stimolo dato da una sostanza, dinamica che dipende dalla sensibilità recettoriale del momento e dalle dosi della sostanza stessa.

Gli organismi viventi funzionano secondo modelli di retroazione negativa o positiva e quindi secondo un flusso di informazioni ciclico. I meccanismi di retroazione negativi assicurano stabilità e durata nel tempoquelli positivi sono responsabili dellacrescita e dell’evoluzione. Sono meccanismi chiamati anche di bio-feedback che stanno alla base di tutte le reazioni biochimiche ed immunologiche dell’organismo e rispondono a quella che viene chiamata regolazione biocibernetica. Questi meccanismi di regolazione permettono all’organismo di autoadattarsi in funzione di mutamenti ambientali.

Ad esempio, nel sistema endocrino, la secrezione dell’ormone tiroxina è stimolata dal TSH dell’ipofisi, ormone a sua volta stimolato da un fattore di liberazione dell’ipotalamo. La quantità di TSH secreta dall’ipofisi è regolata anche dai livelli di tiroxina presenti nel sangue, se è troppa, il releasing factor viene inibito, e quindi il TSH e quindi la tiroxina. (Feedback negativo).

 

1.2 BIOTIPOLOGIA E OMEOPATIA

 

La medicina scolastica è fondata sul pensiero dualistico mente/corpo, l’olismo concepisce l’intero corpo umano come un network interdipendente di sistemi di informazione che posseggono i propri codici e si trasmettono le informazioni con un sistema di trasduzione che converte il codice di un sistema nel codice di un altro.

La visione olistica inoltre collega l’uomo alla sua dimensione cosmica, riconquistando i propri archetipi e riappropriandosi del proprio destino cosmico. L’uomo viene visto, così, come una trinità di forze spirituali, vitali e materiali.

Lo studio biotipologico è fondamentale per la diagnosi di una patologia perché ci fa capire la soglia di passaggio tra lo stato di salute e quello di malattia che si differenzia tra biotipo e biotipo e tra individuo e individuo.

L’equilibrio biologico (stato di salute) s’identifica come l’equilibrio della costituzione del singolo biotipo.

La malattia invece rappresenta una squilibrio energetico che si manifesta nei quadri patologici più conformi al biotipo quindi alla meiopragia[4] costituzionale e alla diatesi predisposizionale. La diatesi è la predisposizione morbosa congenita o acquisita, collegata ai sistemi di istocompatibilità HLA che s’inserisce sulla costituzione, modificandone le caratteristiche. Ogni costituzione ha più di una diatesi, di cui una dominante a secondo del momento della vita, per cui si può dire che sia il programma patologico con cui stiamo lavorando in un certo momento della vita.

La noxa patogena (la causa della malattia) può essere endogena ed esogena.

Nell’uomo moderno la noxa endogena è la causa più frequente di malattia.

Essa è l’espressione della cattiva gestione dell’energia psichica e/o del conflitto nella personalità.

I sintomi della sfera mentale assumono pertanto un valore ed un interesse per lo studio clinico, purché si riesca a decodificarli ed inserirli nell’indagine clinica. Il problema più complesso della semeiologia[5] diventa così la raccolta e l’interpretazione dei dati riguardanti la sfera mentale.

Nella visione olistica del malato l’eziologia[6] psichica è di importanza fondamentale anche perché è stato confermato scientificamente il potere della mente nel modulare il sistema endocrino e il sistema immunologico individuale.

Sul piano clinico ciò che conta è che il terapeuta decodifichi la personalità del paziente prima di pretendere di guarirlo. L’atto terapeutico è l’ultima istanza che deve preoccupare il medico. Occorre prima comprendere clinicamente il malato e solo dopo si può pensare ad una strategia terapeutica e alla possibilità di intervento con farmaci ti tipo informazionale (omeopatici) o molecolari (fitoterapici) o con tecniche ad azione bioenergetica.

È opportuno sottolineare il fatto che le terapie omeopatiche biodinamiche hanno un proprio limite determinato da:

  • alterazioni permanenti genetiche,
  • difetti organici troppo accentuati e irreversibili,
  • noxa eziologica eccessiva rispetto alle capacità del sistema regolatore del soggetto,
  • organismi che hanno perso la capacità di emettere segnali di risonanza e sintonizzazione come avviene negli anziani e nelle persone che fanno uso di droghe, nei quali l’intervento biodinamico non funziona per blocco della comunicazione.

Uno degli elementi fondamentali per conoscere la personalità del paziente è lo studio della grafologia dato che la scrittura descrive il biotipo di base con la sua biografia. La scrittura è come un encefalogramma in cui il cervello registra l’intera dinamica e le attività biopsichiche delle proprie strutture e quindi rappresenta tutti i contenuti bio-psicodinamici che sono biotipologici, temperamentali, caratterologici, evolutivi, psico-affettivi, psico-mentali e simbolici.

Attraverso l’esame grafologico è possibile individuare le informazioni psichiche e neuroendocrine che possono aver condizionato la vita prenatale determinando una modulazione – tendenza che modifica le informazioni fenotipiche e genotipiche del nascituro, influenzando lo sviluppo dei foglietti.

In sintesi i parametri per conoscere un’individuo sono il biotipo e la personalità.

Il biotipo è l’espressione genotipica[7] e fenotipica di un individuo.

È frutto di una eredità influenzata da una particolare situazione gestazionale, in quanto l’ambiente neuroendocrino materno influenza la stessa cellula germinale con un meccanismo di apprendimento-memorizzazione.

La cellula germinale, che è il biotipo in embrione, registra e memorizza situazioni di piacere o dolore che su di essa esercitano un’azione dilatante o retraente, secondo la visione morfo-psicologica del Corman, influenzandone lo sviluppo embriologico con un maggiore sviluppo dell’uno o dell’altro foglietto germinativo. Si può quindi ipotizzare un’interazione tra l’asse emotivo materno durante la gestazione e la cellula germinale. Queste informazioni[8] potrebbero essere una sorta di traccia cellulare di registrazione incisa profondamente nella struttura mnestica dell’inconscio individuale del nascituro.

La personalità è la descrizione stenografica di una biografia individuale e va decodificata tramite l’analisi grafologica in modo che il medico olista possa comprendere sul piano clinico-psicologico le possibilità terapeutiche del paziente. La sintomatologia mentale viene descritta nella Materia Medica Omeopatica e permette la decodifica del rimedio similare e della “tipologia sensibile”.

L’uomo non è un’anima disincarnata, mente-corpo sono elementi inseparabili e sempre in stretta relazione.

Se prevalgono i sintomi mentali il disturbo del paziente è di tipo cognitivo, al contrario sarà di tipo somatico quando il corpo diventa una forma di bersaglio dominante.

L’interesse della tipologia è anche in funzione delle predisposizioni congenite e ereditarie che si inseriscono nel contesto biotipologico.

Infatti, lo studio del biotipo umano si basa sull’analisi di diversi parametri: costituzione, temperamento, carattere, diatesi, ecc. La conferma di questo studio si ritrova nella medicina costituzionalistica omeopatica che, clinicamente e sperimentalmente, ha dimostrato l’esistenza del biotipo sensibile sulla base di una sindrome patogenetica sperimentale a seguito dell’assunzione di una sostanza farmacodinamica da parte di un gruppo campione.

Lo studio della biotipologia è fondamentale per definire tre tendenze meiopragiche:

  • una legata alla costituzione,
  • una legata alla diatesi,
  • una legata all’aspetto psico-comportamentale.

Ogni costituzione è predisposta verso determinati quadri clinici diatesici e sebbene non in maniera categorica, tenderà verso particolari forme patologiche che gli sono più proprie e statisticamente probabili. Ciò non implica che in ogni biotipo non possano coesistere più diatesi, ma ce ne sarà sempre una in particolare che rappresenterà il suo modo reattivo più profondo e tipico.

Nella prima settimana di sviluppo si crea l’ectoderma, da cui originano il sistema nervoso centrale, periferico e autonomo, il sistema cutaneo con i suoi annessi, le ghiandole mammarie, la dentina e l’ipofisi.

Nella seconda settimana di sviluppo si crea l’entoderma, da esso derivano tutti gli organi del sistema digerente: lo stomaco, intestino, fegato, inoltre la tiroide, il timo, le tonsille, la laringe, l’orecchio medio, il sistema della respirazione, il sistema escretore: la vescica urinaria e i dotti escretori.

Nella terza settimana si sviluppa il mesoderma e inizia lo sviluppo dell’apparato locomotore, del tessuto connettivo, del tessuto muscolare striato, del sistema cardio-circolatorio, del tessuto muscolare liscio; da esso derivano le cellule sanguigne e linfatiche, i reni, la milza e quasi tutte le ghiandole endocrine.

L’informazione della madre trasmette l’identità del sé e questo avviene al momento del concepimento.

 

NOTE E BIBLIOGRAFIA

 

[1] Dal  testo “Il volto come specchio della salute” di Manfred Muller, ed. Ratgeber Ehrenwirth

[2] F. Capra: Il punto di svolta. G. Feltrinelli Editore, Milano, 1990, pp.222-3

[3] Cibernetica, dal greco kybernao (governo), è lo studio dell’autoregolazione e del controllo nelle macchine e negli organismi viventi. (Bornoroni)

[4] Meiopragia: condizione di ridotta funzione di un organo o apparato per cause patologiche congenite o acquisite.

[5] Semeiologia è la scienza che studia l’interpretazione dei sintomi e dei segni; è la teoria e lo studio di ogni tipo di segno linguistico, visivo, gestuale prodotto in base ad un codice comunemente accettato. Segno: sintomo obiettivabile dal medico. Sintomo: ciò che il malato sente ma il medico non può obiettivare.

[6] Il termine eziologia in medicina indica lo studio dei fattori che possono intervenire nella produzione delle diverse malattie e ricerca dei possibili rapporti di interdipendenza e della loro importanza nel determinismo della malattia.

[7] Genotipo: complesso dei caratteri ereditari di un individuo che gli sono stati trasmessi geneticamente dai genitori. Rappresenta la potenzialità ereditaria delle caratteristiche di un organismo. Dall’interazione fra tale potenzialità ereditaria e l’ambiente scaturisce il fenotipo.

[8] Il resettaggio delle informazioni gestazionali nasce dalle informazioni che la madre manda al figlio. La madre trasmette inconsciamente due grosse informazioni: l’indice di progettualitàe l’indice d’identità di genere. Le informazioni di carattere attitudinale, comportamentale, psichiche si tramandano e sono ataviche, provengono dalle generazioni familiari del nostro clan dii appartenenza. Se c’è un grave problema d’identità nella famiglia anche questo si tramanda: le informazioni sono strutturate, sono un software che rimane come traccia nella memoria genetica.

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